La sopravvalutazione dell’impatto degli eventi esterni sui destini di ciascun individuo è alla base della più grande menzogna che l’uomo abbia costruito. Questa falsa credenza è inoltre il più potente strumento di controllo sulle coscienze individuali, strumento che può essere arbitrariamente usato per accelerare o far ristagnare il processo di evoluzione umano e sociale. Lo sforzo che ci richiede questo momento storico non è quello di rivoltarci contro chi ha in mano questo strumento , ma quello di adoperarci per sradicarlo dalle coscienze umane: sostituire quindi la parola rivoluzione(concetto globale) con evoluzione (concetto individuale).
Le spinte evolutive sociali, quelle che si identificano storicamente con i periodi di “boom”, o “ripresa” sono sempre innescati da una enorme massa di individui che, simultaneamente, si riappropriano della consapevolezza che con i loro pensieri ed azioni possano trasformare la realtà fisica. Questa massa cosciente crea miliardi di interconnessioni tra i partecipanti, prima a livello metafisico (fiducia, speranza nell’avvenire, volontà di riscatto), e successivamente a livello fisico (accordi commerciali, scambi, iniziative imprenditoriali), che producono una rapida evoluzione, individuale, storica e sociale. Questo è avvenuto ciclicamente varie volte nel corso della storia, l’ultima nel secondo dopoguerra, in Italia e in Europa. L’interconnessione neurale di milioni di individui ha generato una coscienza collettiva orientata alla creazione. Decine di milioni di individui si sono simultaneamente incontrati su un piano metafisico e hanno creato quello stato di benessere materiale del quale ancora oggi godiamo.
Ma veniamo ad oggi. La facilità con la quale quelle interconnessioni neurali tra individui formanti la coscienza collettiva vengono ad una ad una disattivate è disarmante. L’uso scandaloso dei mezzi di comunicazione di massa come killer della coscienza collettiva è spaventoso. Telegiornali e canali tematici di informazione sfornano industrialmente autorevoli messaggi di allarme, intervallati da spot pubblicitari di auto di lusso con le quali l’individuo viene indotto all’illusione di poter sfuggire ad un futuro incerto.
E così, come un enorme morbo di Alzeheimer, il diradarsi di connessioni neurali metafisiche si riflette sulla realtà: i commerci ristagnano, le aziende chiudono, le iniziative sono stroncate sul nascere.
Come invertire questa tendenza? E come invertirla velocemente, prima che i danni siano troppo gravi? Prima che la disperazione sfoci nella rivoluzione?
Come primo passo è indispensabile prendere coscienza che la crisi non la stiamo subendo, la stiamo creando. Altrimenti dovremmo per coerenza accettare che il boom economico del dopoguerra sia stato subìto e non creato!!! E’ l’Ego che, mentendo, ci rende creatori di ciò che è “bene” e vittime inermi di ciò che è “male”.
Ciascuno di noi è in link con decine, centinaia di persone, centinaia di centri della connessione neurale della coscienza collettiva: fatto il primo passo l’effetto domino farà il resto.